Euskaltel-Euskadi, Luis Angel Maté conferma il suo ritiro al termine della Vuelta: “Sono un privilegiato, sono arrivato al professionismo e mi sono goduto la mia vita sportiva, sono grato al ciclismo”

Si chiuderà domenica, al termine dell’ultima tappa della Vuelta a España 2024, la lunga carriera di Luis Angel Maté. Già negli scorsi mesi l’esperto corridore spagnolo aveva annunciato che questa sarebbe stata la sua ultima stagione in gruppo, ma ieri, durante una conferenza stampa appositamente convocata, il classe 1984 ha confermato che proprio il GT iberico sarà la sua ultima corsa tra i professionisti. Per lui si conclude così un’avventura nel ciclismo pedalato durata 17 annate e che, oltre che per l’Euskaltel-Euskadi, l’ha visto correre anche per Andalucia-Caja Sur, Androni Giocattoli e, soprattutto Cofidis, riuscendo a togliersi delle soddisfazioni anche in questa sua ultima stagione grazie a un successo di tappa al Giro del Portogallo, oltre a vestire la Maglia a Pois della Vuelta nei primi giorni.

“Sono un ciclista grazie al sacrificio della mia famiglia, che ha investito il tempo necessario per farmi correre – le parole di Maté – Vedere i loro sorrisi sulla strada è stata la cosa più bella della mia carriera. Ora si apre una porta che non conosco e sorgono i dubbi. Sono nervoso, ma anche tranquillo perché il ciclismo ti dà gli strumenti per il futuro. Continuerò a pedalare, questo è certo, per me il ciclismo è una filosofia e uno stile di vita“.

Il 40enne si è spesso messo in evidenza durante la carriera andando all’attacco da lontano: “Andare in bicicletta ed essere un professionista è un privilegio, ed essere un fuggitivo è un modo per onorare questo sport. Sono un privilegiato, sono arrivato al professionismo e mi sono goduto la mia vita sportiva, sono grato al ciclismo”.

“Ora il ciclismo è diverso, è diventato molto tecnico, ma non dobbiamo dimenticare le sue origini”, ha proseguito Maté parlando di come è cambiato questo sport da quando lui è passato professionista nel 2008: “Non tutto il progresso è positivo, non si può perdere il lato romantico. Ora si fanno grandi sacrifici fin da giovani, emergono figure come Pogacar o Evenepoel, ma dobbiamo rispettare i tempi“.

Il classe 1984 sta cercando di godersi al meglio questi ultimi chilometri nel gruppo: “Questa Vuelta è la più speciale. Cerco di godermi quello che posso, anche se la corsa va veloce ed è difficile godersela. Ho una passione per questa corsa e cerco di trasmetterla ai miei compagni di squadra e alle persone che vengono a salutarmi”, ha concluso Maté.

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